lunedì 5 marzo 2012

Articolo 18, venerdì 9.


Lo sciopero del 9 marzo indetto dalla Fiom/Cgil è alle porte. La piattaforma “democrazia al lavoro” ha trovato il massimo appoggio da parte di Rifondazione Comunista/FdS, che condivide sia la battaglia per impedire la manomissione dell’articolo 18, sia in opposizione alla politica scellerata della 
Fiat
 
L’art.18 fa parte dello statuto dei lavoratori e garantisce il reintegro del lavoratore.
E’ la garanzia reale e materiale che impedisce ad un imprenditore di licenziare senza giusta causa. Infatti applica l’obbligo legale di reintegro all’interno delle fabbriche nel caso di licenziamento ingiusto. Questa garanzia attualmente, in Italia, copre il 65,5% dei lavoratori; si applica in tutte le aziende con più di 15 dipendenti, mentre non si applica per i lavoratori con contratti a tempo determinato.

Nel dibattito mediatico scatenato dalla volontà del governo tecnico di mettere mano alla riforma del lavoro, si evince spesso una tendenza ad asserire che i "troppo garantiti" (i lavoratori che usufruiscono dell’art.18) dovrebbero cedere le loro garanzie per permettere ai giovani e ai precari di inserirsi stabilmente nel mondo del lavoro. Non è però mai esplicitato come la diminuzione delle garanzie per una parte di lavoratori possa favorirne l’altra, neanche il governo, così detto “tecnico”, spiega nel merito i motivi della volontà di cambiare l’art18. Gli attacchi a questa garanzia sono stati scomposti e immotivati,
Non è un tabù” è stato uno dei leitmotiv di Mario Monti e del ministro Fornero, un argomentazione debole per una riforma così difficile.

Proprio nell’ambito della riforma del lavoro si è compreso il carattere autoritario delle consultazioni del governo con le parti sociali, Mario Monti, infatti, ha dichiarato: “Vareremo la riforma, anche senza il consenso delle parti sociali, entro la fine di marzo”. Una sconcertante dichiarazione che denota la preponderante rigidità del confronto e palesa quanto le decisioni non tengano conto delle parti interessate, i lavoratori.


Se il governo si affanna ad attaccare le garanzie, resta, invece,
completamente muto sulla situazione della Fiat. Da un anno e mezzo la politica scellerata di Marchionne è tesa alla soppressione di ogni dissenso e rivendicazione. Oggi a Pomigliano la produzione è ricominciata, le riassunzioni sono di 1800 su 4200 operai, e neanche uno degli operai riassunti ha in tasca la tessera Fiom. Una discriminazione oculata, una discriminazione che sta mettendo alle porte uno dei sindacati più rappresentativi dei metalmeccanici. 

Lo sciopero si pone a
baluardo e protezione dell’articolo 18, e in contrasto con l’avanzata dei tecnocrati, ora al governo, posti in una chiara ottica padronale e antisindacale.
Le realtà che appoggiano la piattaforma sperano in uno sciopero generale e generalizzato. Rifondazione Comunista, oltre all’appoggio palese alla manifestazione, lancia in contemporanea una campagna nazionale di raccolta firme in difesa dell’art.18.

Il testo della petizione recita: “L’obbligo della reintegra di chi viene ingiustamente licenziato è garanzia per ogni singolo lavoratore ed è al tempo stesso il fondamento per l’esercizio dei diritti collettivi delle lavoratrici e dei lavoratori, a partire dal diritto a contrattare salario e condizioni di lavoro dignitose.
Se l’articolo 18 fosse manomesso ogni lavoratrice e ogni lavoratore sarebbe posto in una condizione di precarietà e di ricatto permanente, essendo licenziabile arbitrariamente da parte del datore di lavoro. Se l’articolo 18 fosse manomesso verrebbero minate in radice le agibilità e libertà sindacali.” L’intenzione di Rifondazione Comunista è bloccare gli attacchi continui ribaltando il punto del dibattito, l’articolo 18 va esteso e non depotenziato, le garanzie generalizzate. Questa battaglia è in netto contrasto al lavoro precario, fonte di palesi iniquità sociali, e questa, si, qualcosa da rivedere.

La federazione provinciale di Salerno di Rifondazione Comunista, in questo momento di generale mobilitazione, e in accordo con le direttive nazionali lancia come iniziativa prossima in difesa dei diritti e della democrazia sul lavoro la raccolta firme sul reddito sociale di inserimento nel mercato del lavoro e la difesa dell’ art.18, iniziativa che investirà tutto il partito in tutto il territorio provinciale.

Guardando ad esperienze d’eccellenza in Europa ed in Italia, indìce una campagna di sensibilizzazione e una serie di azioni per arrivare ad un reddito garantito, il quale sarebbe un vero ammortizzatore sociale che aiuterebbe le nuove generazioni precarie.



Oggi alle ore 17 a pastena si terrà un volantinaggio informativo del circolo salerno-est di Rifondazione Comunista sullo sciopero del 9. 


Per adesioni allo sciopero chiamare il num: 340 60 14 775


 Lorenzo Moscariello

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