martedì 1 maggio 2012

Primo Maggio a SALERNO







Questa mattina centinaia fra studenti, precari, lavoratori e disoccupati sono scesi in piazza a Salerno aderendo alla manifestazione indetta da Rifondazione Comunista. Oltre a Rifondazione Comunista, i Comunisti Italiani, il Comitato degli Ex Lavoratori Isochimica Esposti All’Amianto ed il Comitato Precari CSTP le forze politiche e sindacali di alternativa hanno deciso di aderire alla piattaforma politica della manifestazione. 
In piazza i COBAS, l’USB, la FILEF, il Centro Sociale Jan Assen, il Circolo di SEL Miriam Makeba, Sinistra Critica, una delegazione della IrisBUS e tante e tanti altri associazioni e liberi cittadini e cittadine.

Un fiume di bandiere rosse ha invaso Salerno, percorrendo l’intero corso cittadino, ed in fine occupando piazza Portanova. Una serie di interventi di tutte le forze politiche ha ribadito che l’articolo 18 non si tocca, che vogliamo lavorare senza essere più sfruttati, che non siamo più disposti a farci strozzare dal neoliberismo di Monti e dalle politiche economiche vergognose dettate dalla BCE.

Durante il percorso, fra piovre di carta pesta, e riproduzioni di elmetti da operai, è stata simbolicamente murata la porta della Banca d’Italia e sono stati deposti al suo ingresso dei manichini a rappresentare gli oltre 340 tra lavoratori e disoccupati che si sono suicidati nel 2011.

Per il Partito della Rifondazione Comunista della provincia di Salerno questa è stata una grande riscossa, da quasi 20 anni non si vedeva una tale quantità di compagne e compagni manifestare in strada il primo maggio. Speriamo, e lavoreremo perché questo accada, che questa sia la prima di una lunghissima serie di mobilitazioni che portino l’Italia a rialzare la testa e ad uscire dalla crisi del capitalismo da sinistra, grazie a lavoro, reddito e democrazia.

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