Questa mattina
centinaia fra studenti, precari, lavoratori e disoccupati sono scesi in piazza
a Salerno aderendo alla manifestazione indetta da Rifondazione Comunista. Oltre
a Rifondazione Comunista, i Comunisti Italiani, il Comitato degli Ex Lavoratori
Isochimica Esposti All’Amianto ed il Comitato Precari CSTP le forze politiche e
sindacali di alternativa hanno deciso di aderire alla piattaforma politica
della manifestazione.
In piazza i COBAS, l’USB, la FILEF, il Centro Sociale Jan
Assen, il Circolo di SEL Miriam Makeba, Sinistra Critica, una delegazione della IrisBUS e tante e
tanti altri associazioni e liberi cittadini e cittadine.
Un fiume di
bandiere rosse ha invaso Salerno, percorrendo l’intero corso cittadino, ed in
fine occupando piazza Portanova. Una serie di interventi di tutte le forze
politiche ha ribadito che l’articolo 18 non si tocca, che vogliamo lavorare
senza essere più sfruttati, che non siamo più disposti a farci strozzare dal
neoliberismo di Monti e dalle politiche economiche vergognose dettate dalla BCE.
Durante il
percorso, fra piovre di carta pesta, e riproduzioni di elmetti da operai, è stata
simbolicamente murata la porta della Banca d’Italia e sono stati deposti al suo ingresso dei
manichini a rappresentare gli oltre 340 tra lavoratori e
disoccupati che si sono suicidati nel 2011.
Per il Partito della
Rifondazione Comunista della provincia di Salerno questa è stata una grande
riscossa, da quasi 20 anni non si vedeva una tale quantità di compagne e
compagni manifestare in strada il primo maggio. Speriamo, e lavoreremo perché
questo accada, che questa sia la prima di una lunghissima serie di
mobilitazioni che portino l’Italia a rialzare la testa e ad uscire dalla crisi
del capitalismo da sinistra, grazie a lavoro, reddito e democrazia.
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