da controlacrisi.org:
Tra le
proposte di modifica che saranno esaminate ce ne sono anche 16 dei due relatori
(oltre a Castro Tiziano Treu del Pd che sono i due sherpa messi al lavoro per
limare i testi) e 27 dell'esecutivo. A questi vanno aggiunti i circa 150
sub-emendamenti dei senatori. Rispetto ai testi presentati la scorsa settimana
non ci sarebbero modifiche di sostanza “solo drafting del testo”, spiega Castro.
Tra i nodi che
saranno sciolti dalla Commissione quello sull'articolo 18 dello Statuto: nei
casi dei licenziamenti disciplinari è infatti ancora da decidere se nella
riforma vada o meno inserita la cosiddetta 'tipizzazione’ nel ricorso davanti
al giudice. Un emendamento dei relatori non la prevede, quello del governo sì.
Il rischio è quello di limitare l’ambito di giudizio del giudice e arrivare più direttamente al
risarcimento.
Si allunga a un anno la durata del contratto a
termine senza causale (dai 6 mesi previsti dal governo), mentre viene ridotto a
20-30 giorni (erano 60-90 giorni) l'intervallo tra contratti a tempo
determinato per l'avvio di nuove attività.
Vengono intanto confermati con un emendamento del
governo gli sgravi contributivi introdotti in via sperimentale per il 2008-2010
(650 milioni) e oltre al salario di base per i Co.Co.Pro si rafforza l'attuale
una tantum per i parasubordinati. La misura, però, è sperimentale, vale 3 anni.
Tra le altre modifiche approvate con piccoli
aggiustamenti tecnici quelle sull'apprendistato: si potrà sempre assumere un
apprendista, mentre nel testo originario l'assunzione era vincolata alla
trasformazione del contratto per almeno il 50% degli apprendisti in azienda.
Via libera, sempre alla proposta dei relatori,
secondo cui per attivare il lavoro a chiamata basterà inviare un sms alla
direzione provinciale del lavoro. In caso di mancato, avviso i datori di lavoro
rischieranno da 400 a 2.400 euro di multa (paura eh!!!). Il job on call sarà
libero per gli under 25 e gli over 55.
Infine, le partite Iva: saranno considerate vere
quelle che hanno un reddito annuo lordo di almeno 18mila euro, ma si allentano
i criteri per la loro regolarizzazione verso un contratto a tempo
indeterminato. Se nella versione precedente si teneva conto della provenienza
al 75% dallo stesso datore di lavoro, della durata oltre i sei mesi e, infine,
del vincolo di orario e presenza in una postazione fissa, nel testo in
approvazione l la percentuale passa a più dell’80% dei compensi totali e il
periodo di attività sale a otto mesi.
Fabrizio Salvatori
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