Il
partito della Rifondazione Comunista, insieme ai lavoratori precari della CSTP
e i lavoratori ex-isochimica, ha messo in piedi la piattaforma politica per
quello che, si spera, sarà finalmente un corteo del primo maggio Salernitano,
colorato e partecipato.
Corteo che racchiuderà in se sia tutte le problematiche e le vertenze dei
lavoratori salernitani sia tutte le forze per poter cambiare questo stato di
cose.
Loredana Marino, segretario provinciale del PRC salernitano, ha dichiarato:
“Rifondazione comunista ha scelto di stare con la base, con i lavoratori e le
lavoratrici che sono le prime vittime delle riforme ingiuste attuate dalla
tecnocrazia del governo Monti”
Oltre ad appoggiare tutte le vertenze in campo si chiederà con forza
l’istituzione del reddito di cittadinanza, unico strumento reale a protezione
delle fasce più deboli, si ribadirà la necessità di una patrimoniale sui beni immobili oltre un milione di euro e l’istituzione della tobin tax per tassare i
grandi speculatori finanziari.
A Salerno da tempo non si vedeva una forte mobilitazione di questo tipo per la
festa dei lavoratori. Dalle molte adesioni fin ora ricevute, la prospettiva è
quella di una grande mobilitazione cittadina.
Oltre alle sigle proponenti hanno aderito al corteo i COBAS, l’USB e gli
idraulici Forestali. In più ci sarà una delegazione dell’irisbus di Avellino
Ognuna di queste realtà porta con se un
bagaglio di problematiche complesse ma che non possono essere superate se ognuno
viene lasciato solo.
Usando le parole del presidente del comitato dei precari del CSTP Ernesto
Barbera: “noi siamo un diamante con più
facce, un diamante perché siamo duri e preziosi. Vogliamo fare la nostra parte
e se la facessero tutti forse sarebbe diverso”
Il movimento che si sta costruendo intorno a questo evento è proprio questo, in
gioco ci sono le sorti di molti lavoratori che hanno capito che bisogna unirsi
per vincere. Ognuno con le proprie singolarità ma cosciente di far parte di una
rete che deve essere salvezza e protezione.
Noi ci saremo per ribadire che il lavoro non è merce ma dignità, non un regalo
ma un diritto.
Lorenzo Moscariello
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