sabato 2 giugno 2012

I.M.U. una patrimoniale al contrario


L’articolo 13 del d.l. 201/2011 (il cosiddetto decreto salva Italia), convertito nella legge 214/2011, come modificato dal d.l. 16/2012 convertito nella legge 44/2012, ha introdotto l’Imposta Municipale Unica (in acronimo: I.M.U.), che sostituisce la vecchia ICI. L’importo dell’imposta si calcola sul valore rivalutato (fino al 60%) degli immobili, anche se adibiti a prima casa di abitazione. L’imposta va deliberata dai Comuni, ma il suo gettito, nella misura del 50% di quanto entra dall’imposta base, va nelle casse dello Stato. In definitiva i Comuni sono chiamati a svolgere le funzioni di esattore, per conto dello Stato.

Abolire l’IMU
È necessario premettere, per sgombrare il campo dai dubbi, che il Partito della Rifondazione Comunista esprime la massima contrarietà e disapprovazione verso l’IMU.
L’ IMU è una patrimoniale al contrario : colpisce chi lavora, i pensionati e i ceti più deboli. Questo balzello genererà un ulteriore disastro sociale.
Per quanto concerne il livello della politica nazionale, proponiamo di abolire l’IMU e di sostituirla con una tassa patrimoniale sulle grandi ricchezze. Tassando i patrimoni a partire dagli 800.000 euro è possibile ottenere un gettito di oltre 20 miliardi, ben al di sopra di quello derivante dall’IMU. In questo modo oltre che una misura di giustizia sociale al posto di una iniqua, vi sarebbero le risorse per fare un reddito sociale per i disoccupati e una riduzione delle tasse per lavoratori e pensionati.

Cosa può fare il Comune
La legge vigente consente alle Amministrazioni Comunali di modulare le aliquote applicate.
A tal proposito, la proposta di Rifondazione Comunista a legislazione vigente è quella di articolare l’IMU come segue:

-riduzione dell’IMU nella percentuale stabilita dalla legge per i possessori di prime case (2 per mille);

-riduzione dell’IMU per i possessori di seconde case concesse in fitto per uso abitativo (5,6 per mille);

-maggiorazione per i possessori di case sfitte (10,6 per mille);

-riduzione su fabbricati rurali ad uso strumentale (1 per mille);

-riduzione al minimo consentito su terreni agricoli.

In questo modo, il Comune può recuperare una funzione di redistribuzione del reddito dall’alto verso il basso, predisponendo un sistema di tassazione e di tariffazione che preveda, tendenzialmente, la riduzione della pressione sui redditi più bassi e l’incremento sui redditi più alti.

Cristian Iannone

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